sabato 2 ottobre 2010

«Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò»

Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo (Gv 6,14-15)

Ancora oggi il mondo, i governi, le chiese continuano a volere fare di Gesù il loro re personale. Insistono perché Cristo sia solo il loro re, che li vendichi dell’ingiustizia degli altri e li renda vittoriosi sui forti e i prepotenti. Le crociate in nome di Cristo furono compiute sotto il segno della croce, incisa sugli stendardi e sulle spade. I crociati presero davvero Gesù per farLo re, un re condottiero che combatte con la spada e la lancia, che uccide e distrugge i nemici. Stessa cosa accade con l’Inquisizione, tribunali di morte in cui si aizzava il fuoco contro i credenti che non sottostavano al potere dei papi di allora. Tutto questo fu fatto in nome di Cristo che i successori degli imperatori romani fecero loro proprio re, a Roma, perché sottomettesse il mondo ai loro piedi. Ancora oggi, ogni chiesa pretende che Cristo la renda vittoriosa su tutti gli altri, in qualità di re appartenente solo a essa, difendendola e vendicandola [...]

Perciò il cuore di Cristo era angosciato e triste per quei galilei che avevano smarrito la via di Dio e della vera salvezza. Non riuscivano più a vedere in Cristo la sua essenza di Salvatore e Redentore. Dopo il miracolo [della moltiplicazione dei pani e dei pesci], Cristo non poté far altro che sparire dalla loro vista e “ritirarsi tutto solo”.

Ancora oggi, Cristo si rifiuta di essere un sovrano razzista e dogmatico, di un solo popolo, di un solo credo. Si rifiuta di essere uno strumento per rendere facile la vita naturale o per assicurare le gioie terrene. Cristo è, infatti, «Signore per la gloria di Dio Padre» (Fil 2,11). Tutti i miracoli di Cristo sono per la gloria del Padre la quale non si rivela se non quando le persone si amano e si perdonano reciprocamente. Le parole di Cristo «Ti ho glorificato sulla Terra» (Gv 17,4), significano che Egli ha dato se stesso in sacrificio d’amore per tutti. Cristo appartiene al mondo intero, per conto e gloria del Padre celeste.

Matta El Meskin

Preghiera e segno della Croce

Fatti assiduamente il segno della Croce: esso è una preghiera silenziosa. In un breve momento, indipendente dal lento scorrere delle parole, dà espressione alla tua volontà di esser partecipe della vita di Cristo e di crocifiggere la tua carne, e di ricevere, volontariamente, senza brontolare, tutto ciò che la Santissima Trinità invia.

Inoltre, il segno della Croce è un’arma contro gli spiriti maligni: usa quest’arma spesso, riflettendoci.

Tito Colliander

Preghiera e silenzio

Quando preghi, devi stare in silenzio.

Non preghi per ottenere la realizzazione dei tuoi desideri terreni, ma preghi: “sia fatta la Tua volontà”. Non è bene pensare di usare Dio come un garzone.

Devi stare in silenzio. Lascia che la preghiera ti parli.

Tito Colliander

Scuola verso la militarizzazione?

Un preoccupante affresco di quanto prospettato dalla tanto voluta riforma della scuola...

Con un accordo Gelmini-La Russa via a un corso che prevede la divisione degli studenti in "pattuglie", lezioni di tiro con la pistola ad aria compressa e percorsi "ginnico-militari".

Si chiama "allenati per la vita". E' il corso teorico e pratico, valido come credito formativo scolastico, rivolto agli studenti delle scuole superiori, frutto di un protocollo tra ministero dell'Istruzione e della Difesa. E che cosa serve a un ragazzo per allenarsi per la vita? Esperienze di condivisione sociale, culturale e sportive , informa la circolare del comando militare lombardo rivolta ai professori della regione.

Dopo le lezioni teoriche "che possono essere inserite nell'attività scolastica di "Diritto e Costituzione" seguiranno corsi di primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e "orienteering", vale a dire sopravvivenza e senso di orientamento, (ma l'autore della circolare scrive orientiring, coniando un neologismo). Non solo, ma agli studenti si insegnerà a tirare con l'arco e a sparare con la pistola (ad aria compressa). E in più "percorsi ginnico-militari".

Il perché bisogna insegnare la vita e la Costituzione a uno studente liceale facendolo sparare con una pistola ad aria compressa viene spiegato nella stessa circolare: "Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso".

Secondo il progetto Gelmini-La Russa, che ha già sollevato perplessità tra i professori che hanno ricevuto la circolare, "la pratica del mondo sportivo militare, veicolata all'interno delle scuole, oltre ad innescare e ad instaurare negli studenti la "conoscenza e l'apprendimento" della legalità, della Costituzione, delle istituzioni e dei principi del diritto internazionale, permette di evidenziare, nel percorso educativo, l'importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al "bullismo" grazie al lavoro di squadra che determina l'aumento dell'autostima individuale ed il senso di appartenenza ad un gruppo".

Seguirà, a fine corso, "una gara pratica tra pattuglie di studenti (il termine è proprio pattuglie, recita la circolare, termine che ha fatto storcere il naso a molti docenti, ndr)". Intanto si è aperto il dibattito: è giusto trasformare la scuola pubblica in un collegio militare? O è solo un'opportunità in più per i ragazzi di avvicinarsi a organismi e istituzioni come protezione civile, esercito e croce rossa?

Fonte: Famiglia Cristiana.it

Argilla: la terra curativa

Ecco un interessante articolo sull'argilla e sulle numerose proprietà di questa terra curativa.

Chi non ha mai sentito parlare dell'argilla? E chi non conosce le maschere all'argilla per farsi belli?

Sicuramente voi tutti saprete di cosa sto parlando. L'argilla, questa polvere di terra che mischiata all'acqua ci dona ... fango! Già, fango che però ha proprietà fenomenali, cosmetiche ma soprattutto terapeutiche. Certo, l'estetica ha la sua importanza, ma sono dell'opinione che se non si sta bene dentro non si può stare bene nemmeno fuori

E quindi mettiamo da parte, almeno per il momento, tutte le qualità cosmetiche proprie dell'argilla e consideriamo invece il suo potere curativo e di prevenzione concentrandoci sulle applicazioni che possono essere d'aiuto ai nostri bambini, ma anche alle donne in dolce attesa e, ovviamente, a noi tutti.

L'argilla non si presenta mai allo stato puro, ma sempre mescolata con dei minerali come ferro, calcio, magnesio, potassio, sodio, ecc. che ne aumentano il potere curativo (e sono proprio loro a donarle le varie tonalità di colore creando l'argilla verde, bianca, rossa).

In genere si utilizza (ed è di più facile reperibilità in tutte le erboristerie e nei negozi di alimentazione naturale) l'argilla verde ventilata ed essiccata al sole. Il processo di ventilazione la carica ulteriormente di energia vitale, mentre l'essicazione al sole e all'aria la arricchisce di energie biocosmiche.

Questa sensazionale terra può essere utilizzata sia per uso interno che per uso esterno e in entrambi i casi le sue proprietà sono principalmente quelle disintossicanti, decongestionanti, rimineralizzanti, antianemiche, disinfettanti, cicatrizzanti, antidolorifiche, antinfiammatorie ...

Ma come funziona l'argilla? E' possibile farne degli impacchi, degli sciacqui o ancora delle bevande. Il suo principio di funzionamento è sempre lo stesso: l'argilla ha la miracolosa capacità di attrarre ed assorbire le tossine e le scorie organiche presenti nel nostro corpo e di cedere una quantità dei minerali in essa contenuta. Insomma, uno scambio perfetto e che a noi porta un gran giovamento!

Proprio per questo motivo non è possibile utilizzare per due volte la stessa argilla e nemmeno utilizzarla per più di 20-30 minuti: dopo questo tempo, infatti, tende ad agire nel modo inverso restituendoci le tossine e le scorie precedentemente assorbite.

Ma vediamo ora qualche modo per utilizzare questa terra dalle mille proprietà.

USO INTERNO:
Un sensibile ed efficace modo per depurare il nostro organismo agendo dall'interno è dato dalla bevanda all'argilla.

Essa è ottima anche contro l'anemia e la demineralizzazione della donna in dolce attesa (e non). Si mette in ammollo per una notte 1 cucchiaino di argilla verde ventilata essiccata al sole (si presenta sotto forma di una polvere impalpabile) in mezzo bicchiere d'acqua (evitando di lasciare il cucchiaino di metallo a contatto con l'argilla). Al mattino, a digiuno, si beve la bevanda lasciando sul fondo del bicchiere il residuo depositato.

Tenere presente che l'argilla, presa in più giorni consecutivi, può portare stitichezza. In questo caso è opportuno diluire l'argilla con più acqua oppure bere subito dopo una tazza di acqua calda.

Questa bevanda è inoltre galattogoga (cioè capace di aumentare la produzione di latte materno). A questa si può abbinare un profumato infuso di semi di finocchio e anice per enfatizzare ulteriormente le sue proprietà.

Attenzione: non utilizzare l'argilla per via orale nei casi di tendenza all'occlusione intestinale, o allo strozzamento di un'ernia. Limitarne l'uso a una volta alla settimana nei casi di ipertensione arteriosa.

USO ESTERNO:
In caso di ferite è possibile utilizzare l'argilla in polvere come se fosse un talco direttamente sul taglio: ne favorisce la rapida cicatrizzazione (molto meglio che il classico cicatrene!).

Si può fare la stessa cosa per la cura dell'ombelico del neonato appena nato: l'argilla aiuterà il piccolo ombelico ad asciugarsi più velocemente evitando allo stesso tempo che si infetti.

In caso di bernoccoli, distorsioni, contusioni e fratture mettere 1 cucchiaio di argilla in un recipiente di vetro o di coccio (o comunque di un materiale inossidabile) con un po' d'acqua fredda; quindi mescolare con un cucchiaio di legno fino a creare una pasta morbida, ma che non cola. L'ideale sarebbe poter aggiungere qualche goccia di tintura madre di arnica.

Spalmare il composto sulla parte interessata, avvolgere il tutto con della pellicola trasparente per alimenti e mantenere l'impacco per 20-30 minuti.

Lo stesso cataplasma, ma questa volta creato con l'acqua calda (ma non bollita), porta giovamento anche nei casi di artrite, artrosi, reumatismi e sciatica e nei dolori alla bassa schiena che si possono presentare nell'ultimo periodo di una gravidanza. O ancora nei casi di dolore alle orecchie posizionando l'impasto direttamente dietro il padiglione auricolare e rinnovando l'impacco circa ogni ora.

Questi impacchi di argilla sono eccezionali anche nei casi di facilità dellinsorgere di ingorghi mammari nel primo periodo di allattamento al seno. Basta spalmare l'impasto sul seno con movimenti circolari evitando di coprire capezzolo ed areola mammaria, quindi "impacchettarsi" con la pellicola trasparente per alimenti facendo il giro sulla schiena.

Ricordarsi di tagliare la pellicola in corrispondenza del capezzolo in modo che possa prendere aria e che sia disponibile in caso il neonato abbia necessità o voglia di una poppata!

Mantenere l'impacco per mezz'ora circa e ripetere per 3-4 volte al giorno o finché l'ingorgo mammario svanisce.

Un'ultima curiosità sull'argilla: una profumata ricetta per fare un bagno contro il raffreddore si ottiene mettendo nella vasca da bagno 1 cucchiaio di argilla verde, 1 cucchiaio di bicarbonato, 1 cucchiaio di miele e 3 gocce di olio essenziale di eucalipto, 2 di timo, 10 di tea tree e 10 di limone.

Nei bambini al di sotto dei 3 anni è bene dimezzare la quantità degli oli essenziali oppure metterli, anziché nella vasca, in un diffusore in modo che i vapori si propaghino nell'ambiente.

Federica Scropetta

Massaggio infantile e svezzamento

Massaggio infantile e svezzamento: strana associazione, penserà qualcuno...

Invece è questa l'occasione per riportare l'attenzione sul famosissimo esperimento condotto da Harry Harlow nel 1958 sulle scimmie Rhesus e da qui far seguire alcune considerazioni.

Harlow era uno psicologo americano che diventò famoso per alcuni esperimenti, condotti peraltro con procedure etiche oggi del tutto discutibili, volti a studiare gli effetti dell'isolamento sociale sulle scimmie.

Il suo più famoso esperimento riguarda la separazione di alcune scimmiette Reshus dalla madre: le scimmiette, chiuse in una gabbia con due sostituti materni, uno di peluche caldo e morbido che però non forniva latte e l'altro freddo e duro, fatto con fil di ferro ma in grado di erogare latte, dimostrarono di preferire il surrogato di madre di peluche quando si sentivano minacciate e avevano bisogno di conforto mentre ricorrevano alla madre di fil di ferro solo per andare a soddisfare i propri bisogni alimentari per poi ritornare subito alla madre morbida.

Venne così dimostrato che la necessità di contatto fisico è un bisogno primario e indipendente da quello relativo al soddisfacimento dei bisogni fisiologici, e che il legame di attaccamento madre-figlio è qualcosa di più che l'esito di un rapporto strumentale finalizzato all'ottenimento di cibo.

Allo stesso modo i neonati degli orfanotrofi si ammalavano e morivano se, pur puliti e nutriti a dovere, venivano lasciati nei loro lettini senza sufficiente contatto e coccole.

In una celebre affermazione Frédrik Leboyer afferma che essere cullati, accarezzati, massaggiati, toccati sono tutti nutrimenti importanti e indispensabili ai bambini come le vitamine, i sali minerali, le proteine,... se non di più.

Sulla base di questi spunti si torna ancora una volta a considerare quanto il gesto dell'offrire cibo e quello dell'offrire protezione, calore e relazione siano intimamente interconnessi e imprescindibili per la crescita del cucciolo d'uomo.

Ogni mamma sa bene che allattare il proprio bambino rappresenta la sintesi sublime di quei gesti di cura e di amore indispensabili alla vita.

E allora vorrei portare la riflessione su un momento critico e importante che caratterizza la relazione madre-figlio nel primo anno di vita: lo svezzamento.

Come noto, si tratta di un passaggio evolutivo di enorme importanza nella crescita del cucciolo che, per quanto condotto in maniera graduale e per alcuni mesi sempre "fiancheggiato" dall'allattamento al seno (nei casi in cui non sia necessario l' allattamento artificiale che implica considerazioni un po' diverse), di fatto avvia un primo processo di separazione o meglio, ridefinizione dell'unità simbiotica madre-figlio.
Nella fase dello svezzamento l'attenzione delle mamme moderne tende a polarizzarsi in maniera evidente sull'aspetto funzionale dell'alimentazione: con quali alimenti comincio, cosa posso introdurre, gli piace/non gli piace, quali quantità, quale cucchiaino...Tantissimi quesiti occupano non solo la mente ma anche il tempo delle mamme.

Accade così che se prima il cucciolo riceveva allattamento al seno e massaggio quotidiano, intorno ai 6-7 mesi, spesso proprio a causa di questi cambiamenti di ordine "operativo" nella relazione madre-figlio, la pratica quotidiana del massaggio tende a cadere un po' in disuso. E invece è proprio in questa fase e soprattutto (ma non solo) con quei piccoli che non manifestano clamorosi entusiasmi di fronte alla prospettiva di sostituire/integrare il seno con il cibo solido, che la pratica quotidiana del massaggio al bambino rappresenta una leva di grandissima efficacia per il sostegno della unità madre-figlio in evoluzione.

Il massaggio infatti, ricreando nello spazio ad esso dedicato quel concentrato di sguardi, contatto, calore, vocalizzi, stimolazione neurosensoriale e soprattutto comunicazione ad altissima intensità, rappresenta una bellissima modalità per modulare i vissuti del bambino e quindi per rilassarlo, contenerlo, rassicurarlo e continuare a nutrirlo sul piano affettivo PROPRIO NEL MOMENTO IN CUI su quello strettamente funzionale della nutrizione fisica si affrontano i necessari cambiamenti evolutivi.

Pertanto quelle mamme che hanno inziato già nei primissimi mesi a massaggiare il piccolo non abbandonino ma intensifichino e/o mantengano viva la pratica nel periodo dello svezzamento e quelle mamme che per tante ragioni non l'hanno fatto prima trovino in questo periodo una motivazione importante per sostenere la crescita.

Daniela Iurilli