sabato 2 ottobre 2010

Argilla: la terra curativa

Ecco un interessante articolo sull'argilla e sulle numerose proprietà di questa terra curativa.

Chi non ha mai sentito parlare dell'argilla? E chi non conosce le maschere all'argilla per farsi belli?

Sicuramente voi tutti saprete di cosa sto parlando. L'argilla, questa polvere di terra che mischiata all'acqua ci dona ... fango! Già, fango che però ha proprietà fenomenali, cosmetiche ma soprattutto terapeutiche. Certo, l'estetica ha la sua importanza, ma sono dell'opinione che se non si sta bene dentro non si può stare bene nemmeno fuori

E quindi mettiamo da parte, almeno per il momento, tutte le qualità cosmetiche proprie dell'argilla e consideriamo invece il suo potere curativo e di prevenzione concentrandoci sulle applicazioni che possono essere d'aiuto ai nostri bambini, ma anche alle donne in dolce attesa e, ovviamente, a noi tutti.

L'argilla non si presenta mai allo stato puro, ma sempre mescolata con dei minerali come ferro, calcio, magnesio, potassio, sodio, ecc. che ne aumentano il potere curativo (e sono proprio loro a donarle le varie tonalità di colore creando l'argilla verde, bianca, rossa).

In genere si utilizza (ed è di più facile reperibilità in tutte le erboristerie e nei negozi di alimentazione naturale) l'argilla verde ventilata ed essiccata al sole. Il processo di ventilazione la carica ulteriormente di energia vitale, mentre l'essicazione al sole e all'aria la arricchisce di energie biocosmiche.

Questa sensazionale terra può essere utilizzata sia per uso interno che per uso esterno e in entrambi i casi le sue proprietà sono principalmente quelle disintossicanti, decongestionanti, rimineralizzanti, antianemiche, disinfettanti, cicatrizzanti, antidolorifiche, antinfiammatorie ...

Ma come funziona l'argilla? E' possibile farne degli impacchi, degli sciacqui o ancora delle bevande. Il suo principio di funzionamento è sempre lo stesso: l'argilla ha la miracolosa capacità di attrarre ed assorbire le tossine e le scorie organiche presenti nel nostro corpo e di cedere una quantità dei minerali in essa contenuta. Insomma, uno scambio perfetto e che a noi porta un gran giovamento!

Proprio per questo motivo non è possibile utilizzare per due volte la stessa argilla e nemmeno utilizzarla per più di 20-30 minuti: dopo questo tempo, infatti, tende ad agire nel modo inverso restituendoci le tossine e le scorie precedentemente assorbite.

Ma vediamo ora qualche modo per utilizzare questa terra dalle mille proprietà.

USO INTERNO:
Un sensibile ed efficace modo per depurare il nostro organismo agendo dall'interno è dato dalla bevanda all'argilla.

Essa è ottima anche contro l'anemia e la demineralizzazione della donna in dolce attesa (e non). Si mette in ammollo per una notte 1 cucchiaino di argilla verde ventilata essiccata al sole (si presenta sotto forma di una polvere impalpabile) in mezzo bicchiere d'acqua (evitando di lasciare il cucchiaino di metallo a contatto con l'argilla). Al mattino, a digiuno, si beve la bevanda lasciando sul fondo del bicchiere il residuo depositato.

Tenere presente che l'argilla, presa in più giorni consecutivi, può portare stitichezza. In questo caso è opportuno diluire l'argilla con più acqua oppure bere subito dopo una tazza di acqua calda.

Questa bevanda è inoltre galattogoga (cioè capace di aumentare la produzione di latte materno). A questa si può abbinare un profumato infuso di semi di finocchio e anice per enfatizzare ulteriormente le sue proprietà.

Attenzione: non utilizzare l'argilla per via orale nei casi di tendenza all'occlusione intestinale, o allo strozzamento di un'ernia. Limitarne l'uso a una volta alla settimana nei casi di ipertensione arteriosa.

USO ESTERNO:
In caso di ferite è possibile utilizzare l'argilla in polvere come se fosse un talco direttamente sul taglio: ne favorisce la rapida cicatrizzazione (molto meglio che il classico cicatrene!).

Si può fare la stessa cosa per la cura dell'ombelico del neonato appena nato: l'argilla aiuterà il piccolo ombelico ad asciugarsi più velocemente evitando allo stesso tempo che si infetti.

In caso di bernoccoli, distorsioni, contusioni e fratture mettere 1 cucchiaio di argilla in un recipiente di vetro o di coccio (o comunque di un materiale inossidabile) con un po' d'acqua fredda; quindi mescolare con un cucchiaio di legno fino a creare una pasta morbida, ma che non cola. L'ideale sarebbe poter aggiungere qualche goccia di tintura madre di arnica.

Spalmare il composto sulla parte interessata, avvolgere il tutto con della pellicola trasparente per alimenti e mantenere l'impacco per 20-30 minuti.

Lo stesso cataplasma, ma questa volta creato con l'acqua calda (ma non bollita), porta giovamento anche nei casi di artrite, artrosi, reumatismi e sciatica e nei dolori alla bassa schiena che si possono presentare nell'ultimo periodo di una gravidanza. O ancora nei casi di dolore alle orecchie posizionando l'impasto direttamente dietro il padiglione auricolare e rinnovando l'impacco circa ogni ora.

Questi impacchi di argilla sono eccezionali anche nei casi di facilità dellinsorgere di ingorghi mammari nel primo periodo di allattamento al seno. Basta spalmare l'impasto sul seno con movimenti circolari evitando di coprire capezzolo ed areola mammaria, quindi "impacchettarsi" con la pellicola trasparente per alimenti facendo il giro sulla schiena.

Ricordarsi di tagliare la pellicola in corrispondenza del capezzolo in modo che possa prendere aria e che sia disponibile in caso il neonato abbia necessità o voglia di una poppata!

Mantenere l'impacco per mezz'ora circa e ripetere per 3-4 volte al giorno o finché l'ingorgo mammario svanisce.

Un'ultima curiosità sull'argilla: una profumata ricetta per fare un bagno contro il raffreddore si ottiene mettendo nella vasca da bagno 1 cucchiaio di argilla verde, 1 cucchiaio di bicarbonato, 1 cucchiaio di miele e 3 gocce di olio essenziale di eucalipto, 2 di timo, 10 di tea tree e 10 di limone.

Nei bambini al di sotto dei 3 anni è bene dimezzare la quantità degli oli essenziali oppure metterli, anziché nella vasca, in un diffusore in modo che i vapori si propaghino nell'ambiente.

Federica Scropetta

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