giovedì 11 aprile 2013

La violenza sulle donne

Esiste una forma di violenza sulle donne che troppo spoesso viene relegata nel silenzio, forse meno appariscente ma molto più diffusa: non si manifesta con atti sessuali nè con percosse, ma prende di mira il sistema nervoso.
I due emisferi che compongono il cervello hanno funzioni molto diverse, brevemente illustrate qui: http://www.lematpercorsi.com/2012/11/emisfero-destro-e-sinistro-come-funzionano-cervello-e-creativita/.
Nelle donne, a meno che non si siano verificate anomalie durante la fase prenatale, prevale l'emisfero destro: si possono fare mille ipotesi sulle ragioni per cui il cervello umano si è evoluto in questo modo, fatto è che la base della salute mentale femminile sta nell'uso spontaneo, fisiologico, dell'emisfero destro più che del sinistro.
Nella nostra società però le cose non stanno proprio così: fin dai primi anni di vita le bambine vengono obbligate a seguire lo stesso metodo di apprendimento dei maschietti, tutto centrato sulla logica e sul pensiero lineare: in tutte le scuole, anche dove non ci sono classi miste, gli argomenti "importanti" sonno lo studio a memoria, il calcolo, la grammatica e così via, mentre le abilità creative restano in secondo piano e spesso il loro uytilizzo viene scoraggiato e bollato come una perdita di tempo: se si pensa che a quell'età il cervello è in piena fase di sviluppo, è facile indovinare quale emisfero si espanderà a sacapito dell'altro... il risultato, si badi bene, non è l'armonizzazione degli emisferi, ma una incipiente atrofia di quello destro e uno stato di tensione continua nella malcapitata bambina che nel migliore dei casi verrà etichettata come "lunatica", nel peggiore inizierà una lunga serie di trattamenti con antidepressivi.
Dal punto di vista del comportamento, uno sviluppo eccessivo dell'emisfero sinistro reprime, oltre alla creatività, anche l'espressione emotiva e questo ancora oggi viene spacciato come un indizio di maturità e intelligenza: basti pensare che qualche anno fa una ditta americana propose al mercato dei bambolotti che imitavano l'allattamento naturale, e fu un diluvio di critiche perchè molti (psicologi, sociologi, tuttologi) temevano che quel giocattolo potesse "risvegliare l'istinto materno"... credevano forse di essere nati sotto un cavolo? Allo stesso modo si cerca di impedire con mille pretesti le risse e le prove di forza tra i ragazzini maschi trasformandoli in piccoli nerd: è vero che il cervello maschile prevede questa possibilità, ma solo come "ruota di scorta" per gli organismi più deboli, non per chi ha un fisico sano e robusto.
Le differenze esistono fin dalla nascita, ma con la pubertà si accentuano: chiunque vive con una donna conosce bene gli effetti psicologici del continuo saliscendi dei suoi ormoni, e il buon senso imporrebbe di proteggere la sua mente da tutto ciò che la potrebbe turbare: invece da ogni parte si preme per assegnare alle donne gli incarichi più complessi, scomodi, pieni di problemi e perfino pericolosi (ricordate le inviate di guerra in Afghanistan?).
Alcuni chiamano tutto questo progresso, civiltà, opportunità, azioni positive... e via blaterando. IO la chiamo VIOLENZA.

PS: mentre scrivevo queste righe mi è giunta la notizia della morte di Margaret Thatcher: al di là delle ideologie, la sua vita è la prova più evidente degli effetti a catena che può provocare la violenza sulla mente femminile. Quando il buon Dio la giudicherà, questa donna non si troverà da sola, ma insieme a tutti coloro che hanno avvelenato a morte la sua anima. Il punto ora è: visto l'andazzo pseudo-educativo, quante lady di ferro rischiamo di trovarci tra i piedi?

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