Amatore di Dio è quegli, che tutte le cose naturali usa e participa sanza peccato, e secondo la sua virtù non è negligente a niuno bene. (S. Giovanni Climaco)
lunedì 17 ottobre 2011
Ridere, ridere, ridere ancora
Chiunque sia stato prossimo all'arresto cardiaco lo sa bene: nè tunnel luminosi, nè visioni infernali annunciano il passaggio imminente, ma solo un sonno profondo: e ci vuole una ragione veramente forte, un figlio o un amore da ritrovare, per convincersi a respirare ancora e a sforzarsi di tenere gli occhi aperti, che ancora non ci si può permettere il lusso di riposare.
Certo il mondo è pieno di leggende che narrano di mostri, spettri e ogni sorta di orrori, e sarebbe ingenuo pensare che tante e e tali tradizioni siano solo opera di una massa di idioti o di ignoranti: quando la vita era dominata dagli idoli, certi episodi potevano anche capitare. Ma se Cristo ha vinto la morte e gli inferi, non c'è più nulla di cui avere timore. Ciò che noi vediamo come un corpo sfigurato, agli occhi del suo creatore non è altro che materia ammassata in attesa di riprendere vita: Dio non conosce lo schifo, il panico o l'orrore.
Chi ha paura dei presunti revenants, cade in un inganno diabolico e bestemmia contro la resurrezione: ma chi ride e si prende gioco delle immagini dell'inferno, coglie il diavolo alla sprovvista! Se pretendono di farti credere a leggende inquietanti, ridi; se ti dicono che qualcuno o qualcosa porta sfortuna, rispondi con una benedizione; se ti vogliono insinuare il dubbio o la depressione spacciandoli per filosofia, ignora i loro sproloqui e canta la prima cosa che ti viene in mente: ti prenderanno per matto, ma almeno ti lasceranno in pace.
Purtroppo, però, c'è un fondo di verità in tante chiacchiere fasulle; esistono davvero alcuni che non sono nè vivi nè morti, ma non sono creature di fantasia: sono quei malcapitati che per un incidente o una malattia sono collegati forzatamente a delle macchine, anche per anni, trasformati in esperimenti senza rispetto alcuno da parte di ignoranti patentati che si ostinano a definirla vita, mentre la loro anima è già lassù davanti al suo Creatore, lo ringrazia e prega per coloro che ha amato, e ride della stupidità del mondo.
giovedì 6 ottobre 2011
Il bambino prematuro vuole il latte materno
È infondata la preoccupazione che il latte materno non sia adatto all’alimentazione di un piccolissimo; infatti il latte prodotto dal seno della mamma cambia composizione in base all’età del bambino.
Il latte materno non è solo un alimento specie-specifico ma soprattutto individuo-specifico: ogni mamma produce il latte giusto per quel bambino.
Fin dal momento del parto il latte della mamma di un bambino prematuro è più ricco di proteine, lattosio, calcio, sodio ed è molto più calorico rispetto a quello prodotto dalla mamma che ha partorito un bambino nato a termine.
Grazie a questo il latte il bambino a crescere più rapidamente. Esso è in assoluto l’alimento meglio tollerato dall’organismo del bambino rispetto a qualsiasi altro tipo di latte: tutte le sostanze contenute al suo interno fanno in modo che il bambino nutrito con esso abbia a disposizione nutrienti facilmente assimilabili che lo aiutano a difendersi da infezioni batteriche e microbiche.
Anche per la mamma allattare il bambino prematuro riveste una notevole importanza. A volte tirarsi il latte e portarlo in reparto di Terapia Intensiva è l’unico atto di cura che le mamme possono fare per i primi tempi dopo la nascita del piccolo: sentirsi in grado di nutrire il proprio bambino e fare qualcosa di utile e buono per la sua salute è di conforto nei momenti difficili che si affrontano quando il bambino è ospedalizzato.
Oltre al latte tirato è importante che il bambino possa godere il prima possibile del contatto con il seno materno per poter prendere il latte direttamente dalla mamma. Anche se l’allattamento non sarà esclusivamente al seno sia il bambino che la mamma beneficeranno di questo contatto e godranno dell’intimità che solo il contatto pelle a pelle può dare.
Alessia Motta, Raffaella Donimercoledì 22 giugno 2011
“Lo avvolsero in panni, Lui che era vestito di luce” (anafora di San Giovanni figlio del tuono)
Sacerdote: O Signore, a Te innalziamo i nostri occhi, a Te eleviamo i nostri cuori, le nostre coscienze e le nostre menti. Tu sei eterno, esistendo prima che l’universo fosse creato, vivente nei secoli dei secoli.
Non v’è limite alla tua potenza, nessun può capirti completamente, e nessuno può comprendere la pienezza della tua essenza.
Nessuno può comprenderti né vederti. Tu conosci Te stesso, il tuo regno è senza fine, la tua potenza è immutabile, la tua grandezza infinita, ma la tua gloria non è nascosta. A tutti Tu sei invisibile, eppure tutto è visto da te.
Tu non hai inizio, ma a tutto tu metti fine. Infinito Tu sei, ma a tutto metti limite. Tutte le cose sono da Te, tutte le cose sono per mezzo di Te e tutte le cose sono in vista di Te.
Tu sei in tutti, nella tua grandezza sei più eccelso degli eccelsi.
Tu visitasti l’umile per mezzo della venuta di tuo Figlio. Nella tua invisibilità, Tu sei più remoto di tutti i distanti; eppure, per mezzo della Tua compassione, Tu avvicini a Te coloro che sono lontani.
Tu sei dentro di tutti, eppure Tu sei al di là ogni cosa. La tua grandezza è celata in Te, la tua potenza è nascosta in Te. Tu stesso veli Te stesso con Te stesso, e celi Te stesso in Te stesso.
Tuo Figlio, che Tu generasti, ci ha parlato di Te. Egli che fu da te generato, ci ha portato notizie di te. Egli è onorato come Te, che eternamente lo generi.
Tu ci hai parlato di lui del quale tu testimoni per mezzo della tua parola che egli è veramente tuo Figlio e che tu sei veramente suo Padre.
Essi Ti adorano con il tuo Figlio, che ha gloria con colui che lo genera. Non v’è giorno tra Te e lui, e non v’è ora tra il Figlio e il Padre.
Il Padre non è maggiore del Figlio e il Figlio non è minore del Padre. Il pensiero del cuore, pensando profondamente, non può correre più veloce del corriere o essere esaltato più dei veglianti [intende gli angeli], non è in grado di comprendere l’insondabile mistero, entrare a vederti; cercare di conoscerti anche per un’ora, anche per un momento. Nessuno sa cosa c’è tra il Figlio e suo Padre.
Ma il tuo Spirito Santo vivente conosce la profondità della tua divinità. Egli ci ha annunciato la tua natura e ci ha parlato della tua unicità. Ci ha insegnato la tua unità e ci ha aiutato a conoscere la tua Trinità. Ci ha parlato della tua incorruttibile uguaglianza, della tua inseparabile unità e della tua immutabile natura.
Il Padre testimonia del Figlio e dello Spirito Santo. Il Figlio predica sul Padre e sullo Spirito Santo. Lo Spirito Santo insegna del Padre e del Figlio, affinché i tre possano essere adorati in un solo Nome.
Tu rendi nota la tua gloria celata e ineffabile a coloro che Ti lodano e a loro la mostri per mezzo della compassione della tua grazia. Gli eccelsi nei loro gradi, gli angeli nei loro ordini, i veglianti nel loro fulmine, i cherubini con potere, i serafini con gloria, e tutti con timore e tremore, adorano il Signore che è vicino come se fossero lontani.
Diacono: Facciamo attenzione.
Sacerdote: Coprono i loro volti con il fulmine, perché il fuoco che consuma non li consumi, e coprono i loro piedi con tizzoni ardenti, perché la fiamma della Potenza non li arda. Volano per i quattro angoli della terra e nei luoghi remoti davanti a Colui che è in ogni estremo della terra. Con grandi, lucenti e meravigliose parole invocano Colui che è invisibile per santificarlo. Con le loro schiere, i lori ordini e la loro congregazione, con i loro ranghi ti glorificano, Padre, e ti adorano; e glorificano il tuo Unigenito Figlio e il tuo Spirito Santo vivente.
Tutti insieme ti rendono grazie per la tua gloria. Rendici eguali a loro così che possiamo dire insieme a loro “Signore ricordati di noi nella tua compassione”.
Diacono: Rispondete.
Popolo: Santo, Santo, Santo, perfetto Signore delle schiere, cielo e terra sono pieni della santità della tua gloria.
Sacerdote: Come loro, Ti ringraziamo e crediamo che Tu sei santo, santo, santo, perfetto Signore delle schiere, e che cielo e terra sono pieni della santità della tua gloria.
Tu sei unico ed eterno, Padre santo. Tu sei unico ed eterno, Figlio santo. Tu sei unico ed eterno, Spirito Santo: tre nomi, un solo Dio.
Tu hai accordato a tutti i tuoi santi, secondo la tua bontà, di essere santi.
Tu creasti tutte le tue creature con il tuo Verbo. Tu, diretto da nessuno, creasti tutte le cose.
Senza affaticarti porti tutte le cose. Senza posa alimenti tutti le cose. Ti ricordi di tutti senza dimenticarti di alcuno.
Dai tutto senza diminuire. Innaffi tutto senza seccarti. Ti ricordi di tutto senza dimenticanza.
Vegli su di tutti senza riposare. Tutti ascolti senza ignorare alcuno. Tutti perdoni, prendendo nulla per te.
Tu sei il Generoso a cui alcuno dà nulla, il Creatore che nessuno dirige, il Sovrano che nessuno nomina, il Signore che nessuno giudica, il Dio a cui nessuno presta, che non è arricchito da nessuno. Tu sei colui che dona dalla sua abbondanza.
Mentre Tu colmi ogni luogo, ci è stato detto di un modo in cui possiamo riceverTi.
Tu inviasti il tuo Figlio a noi. Egli venne senza essere separato da Te. Camminò senza allontanarsi da Te. Egli era con te con tutto il suo corpo e Tu lo inviasti a noi senza essere separato da Te. Egli è dove Tu sei.
Egli fu con suo Padre in paradiso mentre era con noi sulla terra. Egli discese senza sottrarre all’alto e senza aggiungere in basso.
Fu concepito nel grembo eppure il grembo non lo limitò; abitò nel grembo eppure Egli era infinito; il Creatore di ogni carne visse nel grembo.
Colui che siede al di sopra dei cherubini abitò in una figlia di carne; il fuoco che consuma fu messo nella carne; lo Spirito invisible fu rivestito di carne; Egli nacque da ciò che era nascosto verso ciò che era aperto; Colui che dà forma ai bambini nel grembo divenne Egli stesso bambino; lo avvolsero in panni, Lui che era vestito di luce.
Egli abitò nella casa del povero come uno che era poverso; come Re inviò messaggeri perché gli portassero doni da lontano.
Colui che fa conoscere alla mucca il suo proprietario, dormì in una stalla. Crebbe come un bambino e lo adorarono come Signore di tutte le cose. Camminò come uomo eppure operò come Dio.
Volontariamente divenne affamato come figlio dell’uomo e accordò a molti affamati di essere saziati con un piccolo pane, secondo il Suo potere. Fu assetato come un uomo che muore, e trasformò l’acqua in vino come Lui che è capace di dare vita a tutti.
Dormì come i figli della carne, e risvegliò e sgridò i venti come Creatore. Si stancò e riposò come umile, e camminò sulle acqua e come eccelso.
Lo picchiarono sulla fronte come servo ed Egli ci liberò dal giogo del peccato come Signore di ogni cosa. Sopportò ogni cosa. Colui che guarì il cieco con il suo sputo e ci diede lo Spirito Santo ricevette lo sputo degli impuri.
Colui che perdona i peccati, fu accusato da loro come un peccatore. Il giudice dei giudici fu giudicato da loro. Fu crocifisso sull’albero per distruggere il peccato. Fu contato tra i peccatori per annoverarci tra i giusti.
Morì per sua propria volontà e fu seppellito volontariamente. Morì per distruggere la morte. Morì per dare la vita ai morti. Fu seppellito per far risorgere coloro che erano sepolti, per conservare i viventi, per purificare gli impuri, per giustificare i peccatori, per riunire insieme coloro che erano dispersi, e per riportare i peccatori alla gloria e all’onore.
Gloria, onore e gratitudine a Te per sempre.
Diacono: Guardate verso oriente.
Sacerdote: Per i morti che Tu risuscitasti, per i vivi che Tu conservasti, per gli impuri che Tu purificasti, per gli ingiusti che Tu giustificasti, per i dispersi che Tu riunisti, per i peccatori che Tu riportasti, Tu devi essere creduto. Amen.
Noi Ti adoriamo e Ti glorifichiamo, Tu che sei l’oggetto della saggezza, la parola del consiglio, il tesoro del soccorso, la dimora della beatitudine, la fonte del guadagno, la fontana della profezia, il meraviglioso torrente, glorificato dagli Apostoli, il pozzo di onore, l’ornamento del regno, la pura corono del clero, Tu sei il Re che ha la corona della gloria, Che essi adorano. Tu sei l’origine della gloria, la luce dell’onore,
indumento non tessuto, vestito che non fu filato, via verso il Padre e porta verso Colui che lo generò, tesoro che fu scoperto, perla che fu trovata, talento che fu moltiplicato, lievito che lievita il tutto, sale che dona sapore a chi non ha sapore,
Tu sei la luce che distrugge le tenebre, la candela che illumina il mondo intero, la fondazione inamovibile, la fortezza che non può essere distrutta, la nave che non può affondare, l’abitazione che non può essere minacciata, il facile giogo, il fardello leggero: questo è Gesù Cristo che è potere e saggezza di suo Padre.
Egli pensa a tutti, nutre tutti, dà al cieco luce per vedere, aprendo le finestre che erano chiuse, fa sentire al sordo e fa in modo che l’orecchio sordo senta, toglie dal corpo l’abito della lebbra e lo copre con l’abito della carne.
Rafforza la mano secca e fa camminare il piede zoppo. Rimette in sesto l’anima nel suo corpo e mette lo spirito nella sua abitazione. Affoga il branco di porci per la legione di demoni e toglie la malattia dal corpo malato.
O Sole di giustizia, dalle tue ali, o Sole di giustizia, sorge una fontana di bene.
Gloria, onore e gratitudine a Te per sempre. Amen.
da www.natidallospirito.com
martedì 14 giugno 2011
Appello urgente
Vorremmo non crederci, e ci auguriamo che il quadro sia diverso, che la stampa abbia – come spesso accade – travisato, esasperato, taciuto tutta la verità.
Perché il fatto è assurdo, oltre che disumano e inspiegabile. Una madre che si vede sottratta la figlia di quindici mesi perché la allatta ancora al seno, e a richiesta!
La madre, di origine marocchina, è accolta in un centro per il sostegno alla famiglia e alle madri bisognose. La sua bambina ha 15 mesi, lei l’allatta al seno, e rifiuta le richieste di interrompere l’”insana” abitudine.
Sentenza: la ventiduenne marocchina viene allontanata dalla figlia per “comprovata instabilità mentale” e assenza delle “abilità necessarie” all’accudimento della bambina.
La causa di questa coppia – separata e accolta in due strutture diverse – ha già fatto il giro di Internet, con una pagina facebook in difesa di madre e figlia e una petizione per la raccolta di firme per ottenerne il ricongiungimento.
La dottoressa Ibone Olza, psichiatra, che ha avuto modo di incontrare la madre, afferma che la donna non soffre di alcun disturbo psichico, ma che, anzi, è una madre amorevole e sensibile“.
Non si capisce quindi perché accanirsi su una madre e una figlia perché unite da un gesto tanto innocente quanto naturale e amorevole come l’allattamento al seno.
Il Tribunale dei Minori di Madrid si sta già occupando del caso, e ci auguriamo tutti che questa triste vicenda abbia un lieto fine.
Per firmare la petizione in favore di Habiba (la mamma protagonista della triste vicenda), clicca qui.
mercoledì 18 maggio 2011
“Metodo Estivill”, nessun valore scientifico e minaccia per lo sviluppo affettivo dei bambini
I risvegli notturni dei bambini dai sei mesi in poi rientrerebbero tra questi comportamenti e i genitori dovrebbero applicare questo metodo per assicurare a se stessi e ai propri neonati notti intere senza risvegli.
È quantomeno curioso notare come in fondo al libro in questione non ci sia neanche un rigo di bibliografia e come dalla sua pubblicazione ad oggi gli autori non abbiano pubblicato neanche uno studio scientifico sull’applicazione del “loro” metodo.
Al contrario, autorevoli associazioni mondiali hanno prodotto documenti ufficiali in cui si mette in guardia dai possibili rischi collegati a questo metodo. Vediamone alcuni:
Esiste una nota pubblicata dall’Associazione Australiana per la Salute Mentale Infantile (2) (AAIMHI) sugli effetti dannosi del lasciar piangere i bambini durante l’addormentamento o ai loro risvegli. L’articolo in questione si riferisce al pianto associato al sonno e ai metodi che pretendono di far dormire i bambini utilizzando l’estinzione graduale, cioè una tecnica comportamentale diretta a modificare i comportamenti considerati patogeni.
Il pianto, quindi, rientrerebbe tra questi comportamenti indesiderati e modificabili attraverso apprendimenti che gradualmente lo renderebbero inutile. Infatti è proprio questo che i metodi in questione provocano: non che il bambino non si svegli, bensì che non usi più il pianto per richiamare il genitore in caso di necessità.
La nota dell’AAIMHI afferma che:
- Il pianto dei bambini è sempre un’indicazione di stress o di disagio emotivo. Non rispondere al pianto dei bambini (ovvero evitare di confortarli) insegna ai bambini a non cercare conforto emotivo quando sono in una situazione di disagio. Questo vuol dire che perdono fiducia nelle figure parentali e nella relazione che si instaura con loro.
- Intorno ai sei mesi di vita i bambini sperimentano l’ansia da separazione. Questo vuol dire che devono elaborare il concetto che se la madre (o altra figura parentale di riferimento) si allontana poi ritornerà e loro non verranno lasciati soli. Questo processo di elaborazione può durare diversi mesi, ma è essenziale per il loro equilibrio anche in età adulta.
- I bambini normalmente hanno bisogno dei genitori per essere confortati di notte fin circa ai tre/quattro anni (alcuni prima, altri dopo, dipenderà dal bambino) e questo non può essere etichettato come disturbo del sonno.
- I bambini svilupperanno un attaccamento più sicuro quanto più la loro richiesta di conforto e rassicurazione verrà soddisfatta dai genitori, sia di giorno che di notte.
- Per un genitore sentire il proprio figlio che piange in maniera incontrollata e non intervenire per calmarlo e rassicurarlo è una grossa fonte di stress.
Da un punto di vista psicologico, il pianto ignorato rappresenta una mancanza di efficacia del segnale che i bambini da sempre utilizzano per comunicare coi propri genitori o con chi si prende cura di loro, e può creare in loro sensazioni di inadeguatezza circa la propria capacità di esprimere paure e disagi, ricevendone regolazione emotiva dall’adulto.
A questo proposito la psicologa Sue Gerhardt (3) illustra l’effetto che il pianto prolungato dei bambini ha sul loro sistema endocrino: “l’essere costantemente ignorati quando si piange è particolarmente pericoloso perché alti livelli di cortisolo (un ormone prodotto in situazioni di stress) nei primi mesi possono anche incidere sullo sviluppo di altri sistemi di neurotrasmettitori i cui percorsi devono ancora essere stabiliti. Essi sono ancora immaturi e non pienamente sviluppati persino dopo lo svezzamento. Infatti il ritmo normale di produzione di cortisolo ha un picco la mattina al risveglio e ci vuole quasi tutta la prima infanzia (fino ai 4 anni circa) per stabilire un andamento adulto della quantità di cortisolo, alta la mattina e bassa la sera”.
Inoltre, sempre la stessa autrice fa notare come: “si è scoperto che coloro che hanno avuto un costante contatto fisico, sono stati spesso tenuti in braccio e hanno ricevuto molta attenzione durante la prima infanzia, da adulti hanno un’abbondanza di recettori del cortisolo. Ciò significa che possono facilmente gestire lo stress.”
Anche le ricerche di Prescott (4), neuropsicologo americano, effettuate su 49 culture del mondo, hanno dimostrato come esista una correlazione tra soddisfazione del bisogno del contatto da piccoli e aggressività da adulti. Questo autore evidenzia quanto minori sono le espressioni tattili di un popolo come abitudine di accudimento dei bambini, maggiori sono i tassi di aggressività degli adulti. Questo dimostra come sia la cultura di appartenenza che condiziona le modalità di accudimento dei bambini, in quanto i loro bisogni sono sempre gli stessi.
Anche l’ACP (Associazione Culturale Pediatri italiana) si è espressa a sfavore del metodo dell’estinzione graduale (5) concludendo che questo metodo è efficace a breve ma non a lungo termine. Inoltre concorda con la posizione appena esposta dell’AAIMHI circa le possibili conseguenze psicologiche negative.
Alcune ricerche americane affermano che stress protratti nei bambini possono addirittura provocare danni cerebrali (6).
Anche la psicologa inglese Margot Sunderland (7) direttrice del Center for Child Mental Health di Londra mette in guardia dai possibili danni neurologici che possono riscontrarsi in bambini costretti a piangere a lungo. Questa autrice parla proprio del ruolo dell’accudimento genitoriale in relazione alla crescita e allo sviluppo dell’architettura cerebrale dei neonati e dei bambini.
In conclusione, siamo davanti ad una operazione commerciale molto ben riuscita ma priva di valore scientifico e per giunta non scevra di gravi rischi per i nostri bambini.I lettori comprano, regalano e utilizzano questo libro pensando di risolvere un falso problema in quanto i risvegli notturni dei bambini fino circa al terzo anno di età rientrano nel normale sviluppo fisiologico delle loro cellule nervose (8).
Purtroppo i rischi correlati a questo metodo circa lo sviluppo affettivo dei bambini non sono sufficientemente noti alla maggior parte dei genitori e degli operatori che lo consigliano.
Il bisogno di contatto e di rassicurazione dei bambini non va mai ignorato né di giorno, né di notte, solo così avremo bambini oggi e adulti domani capaci di dare valore agli aspetti legati al mondo affettivo degli esseri umani.
Alessandra Bortolotti
Regole di base per l'igiene del neonato
Il bagnetto tanto raccomandato rischia però di essere un’aggressione continua alla pelle di nostro figlio che è delicata e ancora priva di barriere lipidiche.
Non è assolutamente necessario lavare i neonati tutti i giorni, anzi!
Per detergere senza aggredire, però, possiamo:
- Usare per il bagnetto esclusivamente amidi o farine di riso, di mais, o di grano saraceno; evitiamo fino all’anno di età l’avena e altri cereali contenenti glutine.
- Controllare gli ingredienti dato che in alcuni di questi prodotti inspiegabilmente si trovano dei conservanti!
- Pulire il sederino solo con acqua oppure con olio (va benissimo quello extravergine d’oliva)
- Evitare le salviette imbevute: in caso di bisogno se non ne troviamo di naturali, assai rare, possiamo sostituirle con dei fazzoletti imbevuti di un olio a nostro piacere (oliva, mandorle, girasole..).
- E’ meglio non usare saponi e bagnoschiuma, troppo aggressivi e/o che non rispettano il PH fisiologico della pelle che nei bambini è vicino alla neutralità.
Se è proprio necessario lavargli i capelli usiamo poche gocce di shampoo, prestando ovviamente attenzione a sceglierlo naturale e privo di sostanze potenzialmente nocive.
In generale tutti i prodotti che entrano a contatto diretto o indiretto con un bambino molto piccolo dovrebbero essere privi di profumazione non solo per il possibile effetto allergizzante ma soprattutto perché disturberebbero la sensibilità olfattiva del bambino stesso.
Elena Suppo
La cura dei denti da latte
Ovviamente è fondamentale abituare i bambini fin da subito ad usare lo spazzolino, che svolge un’azione pulente di tipo meccanico, ma altrettanto importante è abituarli a sciacquarsi la bocca dopo l’assunzione di determinati alimenti.
La formazione della carie è infatti favorita da un ambiente acido, che ad esempio si crea dopo l’assunzione di zuccheri, ed è sufficiente un buon risciacquo con acqua per aiutare il ripristino del giusto PH della cavo orale.
Il dentifricio invece è assolutamente da evitare nei primi tre anni di vita, dato che i bambini lo mangiano!, e comunque sconsigliato fino al cambio dei denti.
Un’alternativa efficace ed economica che possiamo facilmente produrre in casa è un soluzione satura di bicarbonato di sodio: ad un bicchiere pieno d’acqua aggiungiamo pian piano del bicarbonato, mescolando finché non comincia a depositarsi sul fondo. A questo punto la soluzione è pronta e volendo possiamo aggiungervi due gocce di olio essenziale: gli agrumi sono perfetti.
Il bicarbonato disciolto in acqua ci garantisce un PH equilibrato e ha un ottimo potere pulente senza abradere lo smalto, ma molti dentisti indottrinati dalle industrie cosmetiche ne osteggiano l’uso…
Se proprio vogliamo acquistare un dentifricio scegliamolo naturalmente tra quelli eco-bio ma facendo attenzione che:
- l’agente abrasivo sia la silice idrata, carbonato di calcio e caolino sono troppo aggressivi per i denti da latte
- non contenga fluoro, il cui uso è molto dibattuto e che comunque secondo un decreto europeo deve essere utilizzato fino ai 6 anni con grande attenzione data la pericolosità della sua ingestione.
- non contenga tensioattivi, sono assolutamente inutili all’interno della bocca e di certo è meglio non vi entrino.
Elena Suppo