"Le donazioni di latte in polvere durante una situazione di emergenza possono letteralmente aumentare il tasso di mortalità dei bambini piccoli, mentre la gente vorrebbe fare del bene". Anne H. Vincent, Direttrice di Sanità e Nutrizione,UNICEF Indonesia Jakarta Post, 7 luglio 2008
Sul sito dell'IBFAN (1) ossia Internazional Baby Food Action Network è appena stato pubblicato in interessante focus (2) dedicato all'allattamento in situazioni di emergenza. Desidero trattare di quest'argomento perché è interessante e tristemente attuale, essendo stato, quest'anno, anche il nostro Paese coinvolto da un'emergenza quale il terremoto e perchè nel testo si prendono in considerazione anche bambini "grandicelli" che potrebbero già esser stati svezzati prima del disastro (quindi anche bimbetti con uno svezzamento vegetariano). Fuori tema, ma non troppo, dunque. Milione di persone, ogni anno, sono vittime di eventi drammatici quali siccità, inondazioni, terremoti, maremoti, epidemie e guerre. Al trauma fisico e psicologico, alla necessità di evacuazione dal luogo in cui si viveva, spesso (se non sempre) si aggiunge la difficoltà di approvvigionamento di cibo, soprattutto cibo idoneo all'infanzia e ciò concorre a spiegare gli alti tassi di mortalità e malattia nei bambini al di sotto dei 5 anni. L'OMS e l'UNICEF auspicano protezione, promozione e sostegno dell'allattamento al seno sempre e comunque: è facile capire come l'allattamento materno possa essere di vitale importanza in questi casi, eppure tra le prime donazioni effettuate nei momenti di crisi vi sono proprio le forniture di latte artificiale. Da tempo è tristemente noto che la preparazione di latte artificiale e altri sostituti del latte materno in condizioni di scarsa igiene possono portare pericolose (e talora letali) infezioni del tratto gastroenterico. Non solo: un'eccessiva disponibilità di latte artificiale potrebbe indurre alcune madri ad abbandonare l'allattamento al seno proprio mentre rappresenta una possibilità di salvezza in più per i bambini che con l'allattamento materno hanno una provvista di cibo sano e sicuro, non sono esposti alle infezioni intestinali causate da batteri e parassiti che possono contaminare le scorte d'acqua, ricevono gli anticorpi materni ed hanno il grandissimo sostegno emotivo fornito dall'allattamento al seno. Anche la madre, nutrice, trova conforto nell'allattare il proprio piccolo in situazioni tanto traumatiche. Pertanto tutte le madri vanno sostenute nel mantenere l'allattamento al seno, sono davvero pochissimi i casi in cui è consigliabile rinunciarvi. A proposito delle donazioni, ricordo poi che il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno PROIBISCE la promozione di quei prodotti che costituiscono il latte materno - parzialmente o del tutto - come i latti artificiali di partenza e di proseguimento, le formule speciali, cereali, succhi di frutta, preparati a base di verdure, tisane per bambini e degli strumenti atti al loro somministrazione (biberon e tettarelle). Nelle situazioni di emergenza il Codice tutela dalla distribuzione di prodotti inadatti e impedendo alle aziende di servirsi delle emergenze per aumentare le loro quote di mercato o la loro immagine commerciale. Pertanto, nelle situazioni in cui i sostituti del latte materno si rendano davvero necessari, la risoluzione AMS 47.5 del 1994 raccomanda che le donazioni siano possibili a patto che i lattanti abbiano la necessità di essere nutriti con sostituti del latte materno e la fornitura del medesimo sia mantenuta per tutto il tempo per il quale i suddetti bambini ne hanno bisogno e, soprattutto, che la fornitura non sia utilizzata come un incentivo alla vendita. Chiedo a tutte le mie lettrici e a tutti i miei lettori di tenere a mente quest'articolo se e quando vi verrà chiesta una donazione per l'acquisto di latte in polvere per un'emergenza.
da www.bambinonaturale.it
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