Di S. Nersete Armeno (XII secolo)
Invocazione per tutti i Cristiani, per i grandi e per i piccoli, per gli uomini e per le donne, che è opportuno che ciascuno impari e pratichi, e che l’un l’altro reciprocamente si insegnino. E precisamente il sacerdote l’insegni al popolo, il padre ai figli, alle figlie la madre, l’amico all’amico; e la recitino quotidianamente suddivisa in cinque parti; dodici volte genuflettendosi, all’alba, all’ora del pasto, a mezzodì, al vespro, e all’ora del riposo. Ma se qualcuno fosse pigro, e lo infastidisse recitarla cinque volte, la reciti quattro volte, o tre, o due, o una volta sola al giorno; affinché da ciò sia fatto palese ch’egli è cristiano, e lui stesso riconosca se stesso quale creatura di Dio, e suo adoratore. Ma se invero qualcuno avesse fastidio di apprendere a memoria tutte le parole di tale invocazione (vengono appresi tuttavia con grandissima applicazione i canti diabolici), ne apprenda la metà, o meno; infatti anche se avrà imparato di questa orazione solo tre versetti, e tre volte in quel tempo genuflettendosi li avrà recitati, ciò sarà accetto al cospetto di Dio. Ma se qualcuno tra i Cristiani avrà trascurato affatto di apprenderla e recitarla, sia confuso dalle genti di Maometto, che non omettono l’orazione ch’egli insegnò loro neppure in tempo di guerra, tanto meno dunque in tempo di pace. Invero le genti nostre fuor dell’oratorio non si ricordano neppure del nome di Dio, giacché non cercano, così come quelle, la devozione nell’orazione, bensì amano la loquacità piuttosto che le preghiere; e talvolta, se si appressano per pregare ai Sacerdoti, o se ne stanno a bocca chiusa, o l’un con l’altro confabulano, ché davvero non hanno mai appreso le parole d’invocazione, né hanno fatto caso mai ai Salmi e agli altri riti dei Sacerdoti.
Per questo abbiamo composto questa invocazione con parole semplici e chiare, affinché venga agevolmente intesa dagli ignoranti nelle loro orazioni. La quale invocazione è breve quanto a parole, contenendo ventiquattro versetti, proprio come le ore del dì e della notte, e concordando con i libri dei Profeti; ma pure è potente quanto alle cose che vi sono intese; include infatti la richiesta a Dio di molte cose delle quali manchiamo. D’altra parte l’abbiamo data alle nostre genti da imparare, affinché tutte le anime cristiane la conoscano e, ovunque dovessero essere all’ora dell’orazione, parlino a Dio per suo mezzo, sia in Chiesa, sia a casa, sia nel campo, sia quando sono presi dagli affari, sia per la via. Riguardo a quelli poi che l’imparano e recitano attentamente con cuore devoto e con lacrime, tutte le richieste che in essa sono scritte saranno soddisfatte, tanto in questa vita quanto dopo la morte. Coloro che invero la disprezzano e non l’apprendono né la recitano, vedano di persona; lungi ogni colpa da noi dacché abbiamo composto questa invocazione; né quindi proferiscano la fittizia giustificazione, che appunto perché non sanno bene a memoria le preghiere, perciò non pregano. Invero sappiano costoro che il diavolo non fa tanta fatica ad impedire altre buone opere quanta ne fa per impedire l’orazione; egli sa infatti che per tramite delle orazioni nostre egli viene scacciato da noi, e in noi prende dimora Dio.
Noi frattanto invochiamo Dio creatore di tutte le cose buone, che apra a tutti gli occhi della mente perché di buon animo la imparino e recitino con fede, e perché da lui siano esauditi. Recitando questa poi ricordatevi in Cristo di Gregorio, Catholicos degli Armeni, e di suo fratello Nersete, che ha composto quest’invocazione.
Voi, poi, che la trascrivete nei libri, scrivete anche queste parole di esortazione: e coloro che l’avranno scritta, loro stessi siano scritti nel registro della vita eterna; e coloro che l’avranno appresa e recitata, trovino misericordia dal Cristo. Coloro poi che l’avranno insegnata all’amico, ricevano la ricompensa da Dio; e coloro che l’avranno scritta, non aggiungano o tolgano neppure una parola o una sillaba, all’infuori di quanto scrivemmo; affinché non sussistano esemplari che differiscano, ma siano tutti simili, ovunque vengano scritti. Coloro poi che non sono abili a scrivere, la facciano trascrivere da coloro che correttamente l’hanno appresa, affinché sia scritta senza errore.
1
In fede confesso e adoro te, Padre e Figlio e Spirito Santo; increata e immortale natura, creatrice degli Angeli e degli uomini e di tutti gli esseri.
Abbi misericordia delle tue creature.
2
In fede confesso e adoro te, indivisibile Luce, Santa consustanziale Trinità e unica Deità, creatrice della luce e dissipatrice delle tenebre; espelli dal mio spirito le tenebre dei peccati e dell’ignoranza, e illumina in quest’ora la mia mente, affinché ti preghi secondo il tuo beneplacito, e da te riceva le cose da me richieste.
Abbi inoltre misericordia di me sommo peccatore
3
Padre celeste, Dio vero, che il tuo Figlio diletto hai mandato a cercare la pecora smarrita: ho peccato verso il cielo e al tuo cospetto; sollevami come il figliuol prodigo,e rivestimi di quella prima veste che persi attraverso il peccato.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
4
Figlio di Dio, Dio vero, che dal seno paterno ti umiliasti e per la nostra salvezza prendesti corpo dalla Santa Vergine Maria, fosti crocifisso e sepolto, e sorgesti dai morti, e ascendesti al Padre: ho peccato verso il cielo e al tuo cospetto; ricordati di me così come del Ladrone, quando verrai nel tuo regno.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
5
Spirito di Dio, Dio vero, che scendesti nel Giordano, e nel Cenacolo, e m’illuminasti con il lavacro del Battesimo: ho peccato verso il cielo e al tuo cospetto; purificami nuovamente col tuo fuoco divino, così come con le lingue di fuoco gli Apostoli.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
6
Increata Natura: ho peccato contro di te con la mia mente, lo spirito e il mio corpo; per il tuo Santo Nome non ricordarti delle mie antiche iniquità.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
7
Osservatore di tutte le cose: ho peccato contro di te col pensiero la parola e l’opera: cancella il resoconto dei miei delitti, e scrivi il mio nome nel registro della vita.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
8
Scrutatore dei pensieri segreti: ho peccato contro di te volontariamente e involontariamente, consciamente e inconsciamente: accorda il perdono a me peccatore, infatti dacché rinacqui a mezzo del lavacro fino al giorno d’oggi ho peccato al cospetto della tua Divinità con i miei sensi e con tutte le membra del corpo.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
9
O provveditore di tutto, Signore: poni il santo timore di te come custodia ai miei occhi, che non vedano cose sconvenienti; e alle mie orecchie, che non ascoltino discorsi cattivi; e alle mie labbra, perché non proferiscano menzogne; e al mio cuore, perché non mediti il male; e alle mie mani, che non operino l’ingiustizia; e ai miei piedi, che non percorrano la strada dell’iniquità; ma dirigi il loro moto affinché siano in ogni cosa conformi ai tuoi precetti.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
10
Fuoco ardente, Cristo: accendi nella mia anima il fuoco del tuo amore che riversasti sulla terra; affinché consumi le scorie del mio spirito, e purifichi la mia coscienza, e cancelli i peccati del mio corpo e accenda nel mio cuore la luce della tua sapienza.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
11
Gesù, sapienza del Padre: dammi sapienza di pensiero e di parola e bontà d’azione al tuo cospetto, sempre: liberami dai cattivi pensieri, parole e opere.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
12
O Signore che vuoi il bene, e dirigi la volontà: non permettere che io proceda secondo i miei desideri; ma guidami ad adempiere la tua volontà, che ama il giusto.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
13
Re celeste: dammi il tuo regno, giacché ai diligenti ti sei promesso; e rafforza il mio cuore perché aborra dai peccati, e ami te solo, ed esegua la tua volontà.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
14
O provveditore delle creature: tramite il segno della tua Croce custodisci lo spirito e il mio corpo dal fascino del peccato, dalle tentazioni dei demoni, dagli uomini iniqui, e da tutti i pericoli dell’anima e del corpo.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
15
Custode di tutte le cose, Cristo: la tua destra mi protegga dì e notte, mentre dimoro in casa e mentre sono in cammino, quando dormo e quando m’alzo; perché io non vacilli .
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
16
Mio Dio: che apri la tua mano e riempi ogni creatura della tua misericordia, ti raccomando l’anima mia: abbi tu cura e prepara il necessario per lo spirito e per il mio corpo a partire da adesso e fino al secolo futuro.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
17
Tu che riconduci gli erranti: riconducimi dalle mie cattive consuetudini alle buone abitudini; e imprimi nel mio spirito il tremendo giorno della morte, e il timore dell’inferno, e l’amore per il tuo Regno; affinché io faccia penitenza dei peccati, e operi la giustizia.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
18
Fonte immortale: fa’ fluire dal mio cuore, come dalla peccatrice, lacrime di penitenza; per lavare i miei peccati prima di andarmene da questo mondo.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
19
Largitore di misericordia: concedimi che io venga a te attraverso la fede ortodossa, attraverso le buone opere e per la santa comunione del tuo corpo e del tuo sangue.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
20
Signore benefico: affidami al buon Angelo, perché io renda l’anima mia soavemente, e passi incolume attraverso la malizia dei demoni che stanno sotto il cielo.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
Luce vera, Cristo; rendi il mio spirito degno, che nel giorno della chiamata esso veda festante la luce della tua gloria, e fino al gran giorno del tuo avvento riposi nella speranza dei buoni, nella dimora dei giusti.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
22
O giusto Giudice: quando sarai venuto con la gloria del Padre a giudicare i vivi e i morti, non entrare in giudizio col tuo servo; ma liberami dal fuoco eterno, e fa’ che io oda la beata chiamata dei giusti al tuo regno celeste.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
23
Signore misericordioso: abbi misericordia di tutti coloro che credono in te, dei miei e degli estranei, dei noti e degli ignoti,dei vivi e dei morti: concedi anche ai miei nemici ed avversari il perdono per i torti che mi hanno fatto, e convertili dall’ingiustizia che mostrano verso di me, affinché siano anch’essi degni della tua misericordia.
Ed abbi misericordia delle tue creature, e di me grandissimo peccatore.
24
Signore gloriosissimo: accogli queste preghiere del tuo servo, e benignamente corrispondi alle mie richieste per l’intercessione della Santa Deipara e di Giovanni Battista e di Santo Stefano protomartire e del nostro San Gregorio l’Illuminatore e dei santi Apostoli e Profeti e Dottori e Martiri e santi Patriarchi ed Eremiti e Vergini e di tutti i tuoi Santi del cielo e della terra.
E a te, santa e indivisibile Trinità, gloria e adorazione nei secoli dei secoli. Amen.
da www.natidallospirito.it
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