venerdì 31 luglio 2009

IL SANTO VOLTO

E' nota l'antichissima tradizione, orma fissata nella sesta stazione della Via Crucis, di quella pia donna di nome Veronica che, vedendo Gesù in mezzo al lugubre corteo salire stentatamente verso il Calvario oppresso dalla pesante Croce, e, osservando il Suo Volto livido, sfigurato dai colpi, tutto coperto di polvere, di sputi, di sudore, di ferite e di sangue, dallo sguardo dolorosamente triste, si commuove, s'intenerisce, ne sente viva pietà e subito pensa e vuole recare un po' di conforto al Suo Divin Maestro.
Istintivamente, in un attimo, con intrepido coraggio s'inoltra, si confonde con quella folla forsennata, sfida il furore dei soldati, si avvicina a Gesù, gli si prostra innanzi e poi, con gesto delicato, per meglio esprimerGli tutto il suo amore e la sua compassione, asciuga il Volto della Vittima Divina.
Gesù gradisce quel gesto. La ringrazia con dolce sguardo e la premia imprimendo le meste Sue sembianze in quel candido lino.
La donna portò con se, come ricordo, il S. Volto impresso miracolosamente in quel sudario, che ora si venera a Roma, in S. Pietro.
Il Santo Volto è Gesù: il Redentore Gesù che si imprime e si rivela nella Santa Sindone. Si imprime col sudore e col sangue, con gli sputi e con gli aromi. Rivela le trafitture delle mani, dei piedi e del costato. Rivela numerati i colpi della flagellazione. Rivela sulla nuca, i rivoli di sangue della coronazione di spine. Rivela sulla spalla i segni del pesante legno della Croce. Rivela il pudore delle Sue braccia incrociate e, dal fondo dei secoli, rivela il suo Volto Santo... Fronte segnata dal sangue, occhi chiusi, naso colpito, guance gonfie, labbra serrate, barba strappata, capelli inzuppati di sangue. Fissare gli occhi in quel Volto è come vederlo ancora tradi­to con un bacio, legato con funi, percosso, schiaffeggiato, velato, coperto di sputi e d'insul­ti senza nome.
Gesù rivela nel Suo Volto Santo il Volto del Padre, perché chi vede Lui vede il Padre. Il Santo Volto è il Segno di ogni dolore del Figlio dell'Uomo: Figlio di Dio e Figlio di Maria.
I primi scritti sul Volto di Cristo hanno per argo­mento la bellezza e la sofferenza del Volto di Gesù e sono dei Santi Padri.
Essi commentano il versetto del Salmo 44,3: "Bellissimo fra tutti i figli degli uomini Gesù fù bello e glorioso ad un tempo, come apparve nel giorno della trasfigurazione sul Tabor: bello e sofferente, vittima innocente per i peccati del mondo.
La proibizione delle immagini, come si ha dalla storia, ebbe origine per l'eccessivo timore d'idolatria. Tale paura svanì gradatamente e il culto delle immagini rifiorì quando il Concilio di Nicea (A. 787), giustificò solennemente il culto delle sacre immagini.
Da quel tempo inizia l'era aurea del Sacro Volto di Cristo e se ne dilata e approfondisce la devozione per tutta la Cristianità.
A Lucca, in Toscana, si dà il nome di Santo Volto, a un Crocifisso in legno intagliato, la cui figura di una meravigliosa bellezza è oggetto particolare della pubblica venerazione. Sono mille e duecento anni che si onora il Santo Volto.
Questo Crocifisso viene attribuito a Nicodemo che fu discepolo del Divin Maestro e con Giuseppe d'Arimatea lo calò dalla Croce dopo la Sua morte e gli rese gli onori della sepoltura.
Avendo Nicodemo esercitato l'arte d'inta­gliatore si accinse a riprodurre coll'intaglio il mistero dell'Uomo-Dio sospeso ed elevato in Croce. Per riprodurre la forma del Cristo non doveva che riferirsi alle sue recenti memorie. Egli aveva reso gli estremi uffici al corpo adora­bile del Redentore, lo aveva toccato con le sue mani, staccato dalla croce e deposto nel sepol­cro. I lineamenti del Divin Crocifisso contuso e sfigurato dalla morte e dai patimenti, erano restati profondamente impressi nella sua memo­ria. Egli volle rappresentarlo come lo aveva veduto con i suoi occhi. La tradizione racconta che avendo terminate le altri parti del Crocefisso, ad eccezione del capo, il valente artista si sentì in difficoltà a modellare questa parte del Corpo Divino che era la più importan­te di tutte. Certamente egli aveva nello spirito e nel cuore i lineamenti incancellabili del suo diletto Maestro, tuttavia disperava di uscirne bene e allora ricorse a una fervorosa preghiera. Improvvisamente fu preso dal sonno e quan­do si svegliò corse a guardare il suo lavoro e con grande meraviglia e commozione constatò che il Volto era stato modellato e condotto a termine "dalla mano di un Angelo". Esso è meravigliosa­mente intagliato e riproduce la Maestà, il dolore e la misericordia dell'Uomo-Dio sulla Croce.

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