sabato 18 luglio 2009

Salute - consigli generali

Da milioni di anni di evoluzione umana, il latte materno è l’alimento più adatto ai bisogni del neonato. Non solo dal punto di vista nutrizionale ma anche affettivo e psicologico.
Il latte artificiale, prodotto da latte vaccino addizionato con varie sostanze, non può riprodurre le caratteristiche peculiari del latte materno umano.Non contiene gli anticorpi presenti nel latte materno. Non è un alimento sterile. Il ferro conte-nuto nel latte formulato (artificiale) è meno assimilabile, 4% contro il 50% di quello materno. La caseina, poco digeribile e fonte di allergie, costituisce l’80% delle proteine del latte vaccino,contro solo il 30% di quelle del latte materno.
Ma l’aspetto più inimitabile del latte materno è che i suoi principi nutritivi sono calibrati “su misura” per i bisogni del bambino: la percentuale di grassi è più elevata alla mattina che alla sera,per favorire la digestione,e si concentra alla fine della poppata, per lasciare al bambino un piacevole senso di sazietà. Il latte materno contiene una sostanza calmante che dona benessere al bambino,lo rilassa,gli facilita il sonno dopo la poppata.Inoltre il latte si forma e si accumula nel seno del-la madre puntualmente, alla temperatura giusta e nella densità più adatta a soddisfare fame, sete o bisogno di coccole.Il neonato allattato al seno riceve dalla madre sostanze che stimolano lo sviluppo cerebrale e un corredo di anticorpi che gli dà un periodo naturale di immunità verso molte malattie virali. Il passaggio di anticorpi da madre a figlio inizia con la prima poppata dopo la nascita, quando dal seno non esce ancora vero e proprio latte,ma una sostanza preziosissima che si chiama colostro.
L’insieme armonico delle sostanze che compongono il latte materno è reso ancora più efficace dall’abbraccio tra la madre e il figlio nel momento dell’allattamento.Il contatto stretto, il nutrimento che passa dall’una all’altro,crea quegli stimoli psicologici che fanno dell’allattamento al seno la naturale risposta ai bisogni psicofisicidel neonato.Importanteper “partire bene”è allattare il bambino entro la prima mezz’ora dal parto,poiché in questo intervallo di tempo l’istinto di suzione del bebè è molto forte.L’Organizzazione Mondiale per la Sanità consiglia di allattare i propri bambini per almeno sei mesi.
Ricerche scientifiche pubblicate negli ultimi anni dicono che l’allattamento al seno previene aterosclerosi e malattie cardiovascolari da adulti; dà il 50% di probabilità in meno di diventare miopi; rende più intelligenti i bebè nati sottopeso; e, per le bimbe, riduce il rischio di sviluppare cancro al seno da grandi.
da Lifegate, "Il bambino naturale"

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